(No pedane, no lanci)

Si sono appena spente le telecamere della RAI, che per tre giorni hanno mostrato lo stadio Quercia di Rovereto in tutto il suo splendore.
Le corsie blu, rifatte solo due anni fa, hanno favorito le prestazioni degli atleti, compreso il nuovo record italiano dei 110 ostacoli di Paolo Dal Molin.
Anche dalle pedane dei lanci non sono mancate soddisfazioni. Nel giavellotto si sono superati gli 80 metri tra gli uomini con Orlando, mentre dalla gabbia dei lanci hanno scagliato il martello oltre i 70 metri sia le donne che gli uomini. Ed infatti il prato del Quercia è stato colpito ripetutamente dallo sferico attrezzo, scavando solchi nel manto erboso ogni volta che atterrava. Un’eccezione alla regola, perché l’occasione dei campionati italiani è stata la prima, e probabilmente l’unica volta del 2021, in cui è stato è possibile lanciare il martello a Rovereto.
Perché, come da regolamento, al Quercia il martello non si può lanciare, né in allenamento, né in gara. Sempre in questo impianto vige una seconda regola per i restanti lanci lunghi: disco e giavellotto si possono lanciare solo mezz’ora al giorno. Carpe diem, direbbero gli antichi…Ma allora come si fa a lanciare?
Semplice, a Rovereto non si lancia.
Ma se un atleta volesse farlo, dove potrebbe andare per lanciare liberamente in Trentino? Per questo c’è un posto solo: il campo Coni di Trento. Nemmeno a Cles si può lanciare il martello, e neanche ad Arco, per non rovinare il prato al calcio.
Ma allora dove ha imparato a lanciare la martellista di Levico, Noa Ndimurwanko, che recentemente ha sfiorato i 60 metri con l’attrezzo delle donne, arrivando sesta agli ultimi campionati italiani? A Pergine è la risposta.

Peccato che se Noa oggi volesse incominciare, la situazione sarebbe questa (v. foto)!!
Non parliamo poi delle condizioni del campo di Mezzolombardo, che avendo l’erba in sintetico permette solo il lancio del peso.
Ci sarebbe infine l’impianto di atletica di Borgo Valsugana, ma la gabbia non è molto raccomandabile…e poi anche lì il martello non si può lanciare.
Insomma, se si vuole lanciare il martello bisogna arrangiarsi, come fa da anni un certo allenatore di martellisti e lanciatori in genere, che si ingegna con una gabbia artigianale in un campetto della Lagarina.
E poi ci si lamenta che in Trentino non abbiamo lanciatori……