A passo d’asino consigliato ai capisettore della Fidal (nazionali e regionali per fortuna non tutti) per essere in grado finalmente di esporre idee e argomenti attuali in linea con il resto del mondo.
Con grande entusiasmo ho iniziato a collaborare al programma con l’associazione di Arco (Le vie degli asini) che propone questo metodo per giovani studenti e non solo , che hanno bisogno di essere aiutati concretamente e praticamente sollecitando l’aspetto cognitivo nel ricordare e capire.
Il mio compito è creare entusiasmo e gioia nello svolgere attività motoria di base (semplici esercizi).
DI COSA SI TRATTA
L’onoterapia viene svolta in un contesto ambientale caratterizzato da spazi aperti, ricchi di verde e di natura, (habitat naturale dell’asino) consentendo di svolgere le attività in un ambiente de-medicalizzato. Ciò rappresenta un fondamentale punto di partenza per dare beneficio a chiunque si rapporti con l’animale. Ogni attività è infatti svolta sulla base della relazione uomo-animale, dove due sguardi iniziano ad incrociarsi e quindi ad accettarsi e a comprendersi:
Con l’asino si possono svolgere varie attività, inizialmente “a terra”: ci si avvicina, lo si accudisce, gli si dà da mangiare, lo si accarezza. In questo contesto si può lavorare sull’autostima, sul sentirsi importanti per quel ruolo che si sta svolgendo. Molte di queste attività possono essere fatte anche per sollecitare l’uso di un particolare arto, possono stimolare l’aspetto cognitivo nel far ricordare e capire cosa fare e quando, come orientarsi a seconda del contesto. Una volta presa confidenza si possono impostare attività a dorso d’asino per favorire il contatto diretto con l’animale. In questo caso si lavora sulla propria corporeità e la propria percezione; vengono stimolati diversi muscoli, mentre l’abbracciare l’asino trasmette calore e senso di sicurezza. Viene sollecitata l’emotività, il vedere il mondo da un’altra prospettiva, da un’altra altezza (seppur contenuta).